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TRIO SI TROVA IN TUTTA ITALIA, IN LIBRERIA
ROMANZO VINCITORE DEL PRIMO PREMIO NEL CONCORSO LETTERARIO GOCCE D'INCHIOSTRO 2013
Nella Francia del Seicento il vinaio Vincent
Voiture, dotato di uno spirito fine e arguto, sperimenta il valore
delle scelte nella vita accettando di lasciare il suo ambiente per
entrare a far parte del "Salotto Azzurro", un luogo sublime
dove grandi stemmi nobiliari si riuniscono
per parlare di scienza e di morale. Voiture, grazie ai suoi motti di spirito e al suo acume, è
uno dei pochi appartenenti alla classe borghese a essere ammesso nel
celebre salotto letterario tenuto da Madame De Bellegarde. Sono due mondi a scontrarsi: quello aristocratico popolato dai "figli di qualcuno" si confronta con un'individualità "figlia di qualcosa". E questo qualcosa (sia esso cultura, intelligenza, curiosità), blandito e attratto dal successo, dovrà fare i conti con compromessi e frustrazioni.
ROMANZO VINCITORE DEL PRIMO PREMIO MONDOLIBRO 2012
Parigi. Settecento. Il conte Justin Sablé perde l'amata moglie Cécilia e decide di commissionare al folle artefice Vaucanson, costruttore di orologi, un automa del tutto somigliante all'adorata consorte. Nel libro sono centrali i temi della memoria,della nostalgia, della riproducibilità dell'essere vivente e del rapporto tra la scienza e la vita quotidiana.
Parigi. Settecento. Il conte Justin Sablé perde l'amata moglie Cécilia e decide di commissionare al folle artefice Vaucanson, costruttore di orologi, un automa del tutto somigliante all'adorata consorte. Nel libro sono centrali i temi della memoria,della nostalgia, della riproducibilità dell'essere vivente e del rapporto tra la scienza e la vita quotidiana.
Postfazione di Aldo Pecoraro
TESTI TEATRALI
Il signor F. Akka, ammalato a causa di una farfalla che sta crescendo nella sua laringe, decide di partire per una vacanza che dovrebbe guarirlo dalla strana patologia, ma che in realtà finirà per confondere definitivamente le sue idee sul mondo. Morto in un sanatorio a Riva del Garda, si risveglierà poi in uno stranissimo inferno, dove dovrà a lungo peregrinare prima di trovare il misterioso direttore.
Postfazione di Aldo Pecoraro
Il signor F. Akka, ammalato a causa di una farfalla che sta crescendo nella sua laringe, decide di partire per una vacanza che dovrebbe guarirlo dalla strana patologia, ma che in realtà finirà per confondere definitivamente le sue idee sul mondo. Morto in un sanatorio a Riva del Garda, si risveglierà poi in uno stranissimo inferno, dove dovrà a lungo peregrinare prima di trovare il misterioso direttore.
Postfazione di Aldo Pecoraro
Postfazione di Silvia Bendinanzi
ROMANZO VINCITORE DEL CONCORSO LA VELA D'ORO-WOMEN IN ART 2011
Motivazione della giuria:
"Contra mundum" di Annalisa Pardi è un romanzo originale e ottimamente scritto. La giuria è stata convinta dalla profondità delle sue pagine, che affrontano un viaggio intimistico nell'anima di una donna ricoverata in un sanatorio francese ai primi del Novecento, e dalla capacità dell'autrice di affrontare tematiche complesse e allo stesso tempo già molto trattate con scioltezza e intensità, non diventando mai banale o ripetitiva, offrendo piccole parentesi di filosofia che si inseriscono nel testo con agio. La morte e la malattia sono presenti in tutto il romanzo (essendo la protagonista malata di tisi), insieme all'amore lesbico e all'ottusità della società che condannava tale amore. Essendo poi la protagonista una scrittrice, il tema della scrittura e delle conseguenti riflessioni su di essa accompagna il lettore dall'inizio alla fine. Annalisa Pardi ha dimostrato coraggio oltre che abilità nello scrivere un romanzo così poco "alla moda" e "contemporaneo", non solo per quanto riguarda la vicenda narrata ma anche per via di una scrittura che si fa leggere ad un ritmo lento e che, forse proprio per questo, rimane dentro a lungo.
Recensione Women in Art Magazine:
"Contra Mundum" è una storia d'amore tra due donne, una storia d'amore folle, di una forza e di un impeto inauditi ma, come sintetizzata dal titolo, impossibile, ostacolata dal mondo intero, tanto più perché saffico e in un periodo storico in cui relazioni simili non erano minimamente concepite e dovevano rigorosamente rimanere nascoste. Fabienne è una scrittrice, ricoverata in un ospedale del nord della Francia per guarire dalla tubercolosi che l'ha colpita improvvisamente. Qui conosce Constance, giovane contessa ricoverata invece per esaurimento nervoso. Tra le due donne nasce una forte amicizia, che ben presto sfocia in ardente passione e in amore. Un amore ostacolato da tutti, soprattutto dal marito della contessa, che, ferito nell'orgoglio, intima a Lucienne di non farsi più viva e allontana la moglie dal nosocomio. Passano i mesi, Lucienne viene dimessa e in cuor suo spera sempre di poter riabbracciare l'amata. Decide così di scrivere un libro sulla loro storia, grazie al quale, seppur suscitando grande scandalo, diviene famosa. Quando le speranze parevano svanite, Constance le si presenta con una copia del libro da autografare. L'ambientazione del romanzo ai primi del Novecento pone in rilievo come questo tipo di relazioni siano sempre esistite e la difficoltà epocale della donna di esprimere la propria voce. In un testo in cui si alternano il dialogo, forse anche con una certa inclinazione teatrale - a tratti di carattere introspettivo attraverso i quali l'autrice fa evolvere i personaggi dal punto di vista psicologico - emerge il modo di amare della donna, incondizionato e totale, che non si ferma davanti a nulla pur di raggiungere ciò per cui il suo cuore batte. Un linguaggio ricercato, sconfinante in prosa poetica; un turbinio di emozioni e di sensazioni che sconvolge l'anima e rapisce il lettore.
DA UN ARTICOLO DI ANDREA LANINI "Tutta una questione di equilibri. A tu per tu con Annalisa Pardi e l'arte dello scrivere" uscito su OgniSette, Settimanale di informazione, novembre 2011
Classe 1981, laureata con lode (nel 2004) in Storia del teatro, dello spettacolo e delle arti visive presso l'ateneo della sua città, da oggi Annalisa Pardi ha una perla in più nel suo già affollato curriculum: all'edizione 2011 del concorso nazionale “Women In Art” (www.womeninart.it), organizzato dall'associazione milanese Nuova Scena Antica, valorosa pomotrice di un “festival del femminile nell'arte”, si è aggiudicata il premio “La Vela d'Oro” per il miglior romanzo inedito. Che si intitola “Contra Mundum” e resterà inedito ancora per poco, visto che la stessa “Women in Art” si occuperà della sua pubblicazione.
L'opera, spiega lei, «è sperimentale. Da un lato c'è una cornice d'epoca: ci troviamo in Francia agli inizi del '900. Dall'altro, un'indagine psicologica molto minuziosa, giocata sull'introspezione. Più che ai dialoghi, la narrazione è affidata ai pensieri della protagonista. In certi punti, il testo è un vero e proprio monologo interiore. Anche se non mancano parti più oggettive. Il dato secondo me più interessante è che si va a indagare una storia di amore lesbico ambientata agli albori del secolo scorso. Un romanzo di formazione, in un certo senso. La protagonista, ricoverata in un sanatorio per via della tubercolosi, scopre un lato di sé di cui era già consapevole ma che ora, grazie a un'altra donna, riesce a riconoscere appieno. C'è l'amore, la malattia, la morte. Ma anche l'odio e il senso di rivalsa, che provengono dall'universo maschile. Maschili sono le figure che cercano di distruggere questa relazione omosessuale. Le due metà del cielo che collidono, due universi antitetici. Da qui il titolo: “Contra Mundum”».
Tra le pagine, dice, si muovono suggestioni provenienti da Radclyffe Hall, scrittrice celebre, celebrata eroina della cultura lesbica, «la prima a raccontare un amore saffico in un romanzo. Mi piaceva omaggiarla in qualche modo: ho pensato di plasmare su di lei, sulle sue caratteristiche caratteriali, sulla sua trasgressiva esteriorità, una delle mie protagoniste. Sono curiosa di vedere che effetto farà: è un libro molto diverso da ciò che scrivo di solito».
Dopo numerose opere teatrali, molte delle quali portate in scena dalla compagnia che Annalisa Pardi ha creato, i “Quieta Movere”, dopo due romanzi costruiti attorno alle silhouette di altrettanti grandi del passato, Antonio vivaldi e Molière, ecco un viaggio «diverso, volendo anche sorprendente, però poggiato su sentimenti e valori che non ho mai pensato di catalogare o etichettare. Ho immaginato questa storia come fosse una storia d'amore eterosessuale. Penso che per l'omosessualità e l'eterosessualità possano valere le stesse regole, le stesse dinamiche, anche dal punto di vista della narrazione. Per me il rapporto che si instaura tra queste due donne è una storia d'amore, punto. Nessuna enfasi particolare, nessun tasto calcato ad effetto. Se avessi avuto a che fare con un uomo e una donna, avrei raccontato esattamente alla stessa maniera».
Andrea Lanini
Motivazione della giuria:
"Contra mundum" di Annalisa Pardi è un romanzo originale e ottimamente scritto. La giuria è stata convinta dalla profondità delle sue pagine, che affrontano un viaggio intimistico nell'anima di una donna ricoverata in un sanatorio francese ai primi del Novecento, e dalla capacità dell'autrice di affrontare tematiche complesse e allo stesso tempo già molto trattate con scioltezza e intensità, non diventando mai banale o ripetitiva, offrendo piccole parentesi di filosofia che si inseriscono nel testo con agio. La morte e la malattia sono presenti in tutto il romanzo (essendo la protagonista malata di tisi), insieme all'amore lesbico e all'ottusità della società che condannava tale amore. Essendo poi la protagonista una scrittrice, il tema della scrittura e delle conseguenti riflessioni su di essa accompagna il lettore dall'inizio alla fine. Annalisa Pardi ha dimostrato coraggio oltre che abilità nello scrivere un romanzo così poco "alla moda" e "contemporaneo", non solo per quanto riguarda la vicenda narrata ma anche per via di una scrittura che si fa leggere ad un ritmo lento e che, forse proprio per questo, rimane dentro a lungo.
Recensione Women in Art Magazine:
"Contra Mundum" è una storia d'amore tra due donne, una storia d'amore folle, di una forza e di un impeto inauditi ma, come sintetizzata dal titolo, impossibile, ostacolata dal mondo intero, tanto più perché saffico e in un periodo storico in cui relazioni simili non erano minimamente concepite e dovevano rigorosamente rimanere nascoste. Fabienne è una scrittrice, ricoverata in un ospedale del nord della Francia per guarire dalla tubercolosi che l'ha colpita improvvisamente. Qui conosce Constance, giovane contessa ricoverata invece per esaurimento nervoso. Tra le due donne nasce una forte amicizia, che ben presto sfocia in ardente passione e in amore. Un amore ostacolato da tutti, soprattutto dal marito della contessa, che, ferito nell'orgoglio, intima a Lucienne di non farsi più viva e allontana la moglie dal nosocomio. Passano i mesi, Lucienne viene dimessa e in cuor suo spera sempre di poter riabbracciare l'amata. Decide così di scrivere un libro sulla loro storia, grazie al quale, seppur suscitando grande scandalo, diviene famosa. Quando le speranze parevano svanite, Constance le si presenta con una copia del libro da autografare. L'ambientazione del romanzo ai primi del Novecento pone in rilievo come questo tipo di relazioni siano sempre esistite e la difficoltà epocale della donna di esprimere la propria voce. In un testo in cui si alternano il dialogo, forse anche con una certa inclinazione teatrale - a tratti di carattere introspettivo attraverso i quali l'autrice fa evolvere i personaggi dal punto di vista psicologico - emerge il modo di amare della donna, incondizionato e totale, che non si ferma davanti a nulla pur di raggiungere ciò per cui il suo cuore batte. Un linguaggio ricercato, sconfinante in prosa poetica; un turbinio di emozioni e di sensazioni che sconvolge l'anima e rapisce il lettore.
DA UN ARTICOLO DI ANDREA LANINI "Tutta una questione di equilibri. A tu per tu con Annalisa Pardi e l'arte dello scrivere" uscito su OgniSette, Settimanale di informazione, novembre 2011
Classe 1981, laureata con lode (nel 2004) in Storia del teatro, dello spettacolo e delle arti visive presso l'ateneo della sua città, da oggi Annalisa Pardi ha una perla in più nel suo già affollato curriculum: all'edizione 2011 del concorso nazionale “Women In Art” (www.womeninart.it), organizzato dall'associazione milanese Nuova Scena Antica, valorosa pomotrice di un “festival del femminile nell'arte”, si è aggiudicata il premio “La Vela d'Oro” per il miglior romanzo inedito. Che si intitola “Contra Mundum” e resterà inedito ancora per poco, visto che la stessa “Women in Art” si occuperà della sua pubblicazione.
L'opera, spiega lei, «è sperimentale. Da un lato c'è una cornice d'epoca: ci troviamo in Francia agli inizi del '900. Dall'altro, un'indagine psicologica molto minuziosa, giocata sull'introspezione. Più che ai dialoghi, la narrazione è affidata ai pensieri della protagonista. In certi punti, il testo è un vero e proprio monologo interiore. Anche se non mancano parti più oggettive. Il dato secondo me più interessante è che si va a indagare una storia di amore lesbico ambientata agli albori del secolo scorso. Un romanzo di formazione, in un certo senso. La protagonista, ricoverata in un sanatorio per via della tubercolosi, scopre un lato di sé di cui era già consapevole ma che ora, grazie a un'altra donna, riesce a riconoscere appieno. C'è l'amore, la malattia, la morte. Ma anche l'odio e il senso di rivalsa, che provengono dall'universo maschile. Maschili sono le figure che cercano di distruggere questa relazione omosessuale. Le due metà del cielo che collidono, due universi antitetici. Da qui il titolo: “Contra Mundum”».
Tra le pagine, dice, si muovono suggestioni provenienti da Radclyffe Hall, scrittrice celebre, celebrata eroina della cultura lesbica, «la prima a raccontare un amore saffico in un romanzo. Mi piaceva omaggiarla in qualche modo: ho pensato di plasmare su di lei, sulle sue caratteristiche caratteriali, sulla sua trasgressiva esteriorità, una delle mie protagoniste. Sono curiosa di vedere che effetto farà: è un libro molto diverso da ciò che scrivo di solito».
Dopo numerose opere teatrali, molte delle quali portate in scena dalla compagnia che Annalisa Pardi ha creato, i “Quieta Movere”, dopo due romanzi costruiti attorno alle silhouette di altrettanti grandi del passato, Antonio vivaldi e Molière, ecco un viaggio «diverso, volendo anche sorprendente, però poggiato su sentimenti e valori che non ho mai pensato di catalogare o etichettare. Ho immaginato questa storia come fosse una storia d'amore eterosessuale. Penso che per l'omosessualità e l'eterosessualità possano valere le stesse regole, le stesse dinamiche, anche dal punto di vista della narrazione. Per me il rapporto che si instaura tra queste due donne è una storia d'amore, punto. Nessuna enfasi particolare, nessun tasto calcato ad effetto. Se avessi avuto a che fare con un uomo e una donna, avrei raccontato esattamente alla stessa maniera».
Andrea Lanini
ROMANZO
La vita su un palco, un palco che diviene il luogo di una vita: questo è Il Molière immaginario. Attraverso un'abile rivisitazione e un'originale esposizione romanzata di avvenimenti, opere e genialità ci appare dinnanzi la figura tormentata e appassionata di Molière. Molière cortigiano? Molière, l'intellettuale, il drammaturgo, il capocomico? Tutto e il contrario di tutto: in un inscindibile contrasto e in un perpetuo rincontro di opposti ci viene mostrata l'anima e la mente di un uomo. Un uomo divenuto immortale: ma mai soggetto-oggetto d'indifferenza. Non una realtà storica, non un saggio, non una minuziosa biografia, ma l'interpretazione di una messinscena, ma se fosse stato realmente così?
La vita su un palco, un palco che diviene il luogo di una vita: questo è Il Molière immaginario. Attraverso un'abile rivisitazione e un'originale esposizione romanzata di avvenimenti, opere e genialità ci appare dinnanzi la figura tormentata e appassionata di Molière. Molière cortigiano? Molière, l'intellettuale, il drammaturgo, il capocomico? Tutto e il contrario di tutto: in un inscindibile contrasto e in un perpetuo rincontro di opposti ci viene mostrata l'anima e la mente di un uomo. Un uomo divenuto immortale: ma mai soggetto-oggetto d'indifferenza. Non una realtà storica, non un saggio, non una minuziosa biografia, ma l'interpretazione di una messinscena, ma se fosse stato realmente così?
Per le calli della Serenissima il carnevale più travolgente e lussurioso esplode in una girandola vertiginosa di suoni, colori, maschere sgargianti e grottesche, saltimbanchi e giocolieri; nei salotti clandestini grandi dame, libertini, prostitute, musicisti, uomini di chiesa travestiti passano nottate all'insegna della musica, delle danze, del divertimento più sfrenato. In questo eccezionale contesto nasce la passione folle e perduta dell'Abate Mortaldi, ovvero il Prete di Porpora, per Leocasta, giovane cantante agli albori della propria carriera. Due amanti spregiudicati minacciati dallo spettro inesorabile dell'Inquisizione.
IL LIBRO
DI SARA TERESA RUSSO
Viaggio agli inferi del tempo - Il teatro di Dino Buzzati Felici Editore 2013
DI SARA TERESA RUSSO
Viaggio agli inferi del tempo - Il teatro di Dino Buzzati Felici Editore 2013